Apple nei guai per “pubblicità ingannevole” su Apple Intelligence: arriva la causa federale

Apple nei guai per “pubblicità ingannevole” su Apple Intelligence: arriva la causa federale

Apple si trova a dover affrontare una causa federale per presunta pubblicità ingannevole legata a Apple Intelligence, la suite di funzionalità AI che era stata annunciata e poi rinviata.

Secondo quanto riportato da Axios, la causa è stata depositata presso la U.S. District Court di San Jose e accusa Apple di aver ingannato i consumatori con campagne pubblicitarie che promettevano funzioni avanzate di intelligenza artificiale non ancora disponibili.

Il punto centrale della disputa riguarda la nuova versione di Siri, presentata da Apple la scorsa estate come parte di Apple Intelligence. Questa funzione era stata al centro di diverse campagne pubblicitarie, ma dopo il rinvio del suo rilascio, Apple ha rimosso alcuni spot da YouTube e ha aggiunto nuove note a piè di pagina sul suo sito web per chiarire che le funzionalità non sarebbero state disponibili al lancio dell’iPhone 16.

Secondo l’accusa, Apple avrebbe “inondato internet, la televisione e altri mezzi di comunicazione” con promesse che hanno creato un’aspettativa chiara e ragionevole nei consumatori. Il testo della causa afferma:

“Contrariamente alle dichiarazioni di Apple sulle avanzate capacità dell’AI, i prodotti offrono una versione significativamente limitata o del tutto assente di Apple Intelligence, ingannando i consumatori sulla reale utilità e prestazioni di queste funzionalità.”

Il documento prosegue sottolineando come Apple abbia utilizzato queste presunte innovazioni per spingere le vendite, facendo credere ai consumatori di acquistare un dispositivo dotato di funzioni che in realtà non erano presenti o erano state descritte in modo fuorviante.

Anche se Apple ha rimosso la pubblicità più controversa, i querelanti sostengono che l’azienda non abbia provveduto a correggere tutte le affermazioni fuorvianti fatte a partire dall’estate del 2024 e non abbia adottato alcuna misura per risarcire i consumatori che si sono sentiti ingannati.

La causa è stata presentata dalla Clarkson Law Firm, lo stesso studio legale che in precedenza ha intentato azioni simili contro Google e OpenAI per pratiche legate all’intelligenza artificiale.

L’obiettivo del procedimento è ottenere un risarcimento per gli acquirenti di dispositivi compatibili con Apple Intelligence, che si sono lasciati convincere dalle promesse dell’azienda.

Riuscirà Apple a difendersi da queste accuse o si troverà costretta a rimborsare i consumatori?

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